martedì 22 ottobre 2024

MARCO RIZZO E ROBERTO VANNACCI CONTRO LA GUERRA

 Grande successo per l’incontro al Teatro Rossini, in Piazza Santa Chiara, al Congresso di Meritocrazia Italia tra i due “paladini del politicamente scorretto” applicato alla politica” il coordinatore di Democrazia Sovrana e Popolare Marco Rizzo e l’europarlamentare Roberto Vannacci. Secondo Marco Rizzo “Oggi il tema della battaglia contro il politicamente corretto è intersecato con la lotta alla guerra, al pensiero unico, al falso ambientalismo. Per questo motivo siamo oggi seduti assieme a confrontarci.” “Rispetto a chi ha avuto la mia storia, ma oggi appoggia le multinazionali, la grande finanza, la Nato e l’Unione Europea è meglio Vannacci che ha fatto un discorso coraggioso al parlamento europeo contro la guerra. Carola Rackete ha votato per la guerra, Vannacci contro”.

DIRE). - "Io sono il diavolo, lui l'acqua santa". Roberto VANNACCI e Marco Rizzo, coppia di fatto per un'ora. "Ma non facciamo un partito- giura l'ex comunista Rizzo, l'acqua santa- bisogna trovarsi, discutere...". Ci vuol tempo, ma non è escluso. Nemmeno il generale, autoproclamotosi "diavolo", ha fretta…

Rizzo sorride e gli strappa una foto con la sua maglietta rossa quasi amaranto parà: "Io sto con Marco Rizzo- c'è scritto su- e tu?". Sul palco duettano per quasi un'ora, sembra poco al generale che si stava appena scaldando ed è venuto apposta da Bruxelles. Un duetto d'amore contro "il politicamente corretto che vuole distruggere la società occidentale"…”Volete sapere che c'entra l'asterisco alla fine della desinenza delle parole con la pace? O l'obbligo del cappotto termico? C'è un filo comune che lega tante problematiche- rivela Rizzo alla platea- chi tira i fili sono quelli che ci dicono che dobbiamo fare l'integrazione a milioni di persone che arrivano in Italia. Ma se aumenta la criminalità, finiscono le pensioni, la sanità pubblica, i trasporti... Ho parlato con le multinazionali del food- racconta ancora Rizzo- mi hanno detto che se in coppia si consuma 2, da soli si consuma 1,3: 'Noi con le monoporzioni sfasciamo le famiglie”…

Melodia per le orecchie di VANNACCI, che sorride, e si gode la sviolanata pubblica dell'ex comunista. "Erano tutti comunisti- suona Rizzo- quando sono finite le poltrone sono diventati sel Pd. Ho meno problemi a stare seduto al fianco di un uomo coraggioso come Roberto, l'unico che ci ha messo la faccia sull'uranio impoverito per difendere i suoi uomini. In Europa ha fatto un discorso sulla guerra che resterà nella storia". Accomunati dal servizio militare, ma non troppo: "Lui è un generale, io un semplice caporalmaggiore". VANNACCI gongola. "Io sono il diavolo, poi c'è l'acqua santa...", esordisce rivolto al suo interlocutore. "L'acqua sta bollendo", si esalta Rizzo. "Lo scopo del politicamente corretto è sfasciare la società occidentale- osserva il generale- l'hanno lanciato gli ex marxisti che hanno capito male il marxisimo". Lui, invece, ne è studioso e divulgatore, "per questo mi danno dell'omofobo, xenofobo, misogino". Si prendono gli applausi i "due uomini sorretti da grandi idee" (Rizzo) e sembran quasi pronti ad armarsi contro "i guardiani della morale: politici, influencer, giornalisti" (VANNACCI). Il generale è a Roma, ma "col cuore in Sicilia" accanto a Salvini, "che ho sempre difeso"…

Il tempo purtroppo scade, proprio quando i due sono lanciatissimi contro gli avversari "del buon senso" e del politicamente corretto. Ma guardano lontano, in alto. "Perché- domanda Rizzo- Draghi e von der Leyen non fanno un confronto con noi due?". Chissà…

lunedì 21 ottobre 2024

IL TESTAMENTO DI MUSSOLINI


Vi presentiamo il Testamento di Mussolini – si tratta naturalmente di un testamento politico ma anche spirituale in cui il egli si mette a nudo, dicendo scomode verrita'

“Nessuno che sia un vero Italiano, qualunque sia la sua fede politica, disperi nell’avvenire. Le risorse del nostro popolo sono immense. Se saprà trovare un punto di saldatura, recupererà la sua forza prima ancora di qualche vincitore. Per questo punto di fusione io darei la vita anche ora, spontaneamente, qualunque sia purché improntata a vero spirito italiano. Dopo la sconfitta io sarò coperto furiosamente di sputi, ma poi verranno a mondarmi con venerazione.

 Allora sorriderò, perché il mio popolo sarà in pace con se stesso. Il lavoratore che assolve il dovere sociale senz’altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo. La gente che lavora è infinitamente superiore a tutti i falsi profeti che pretendono di rappresentarla. I quali profeti hanno buon gioco per l’insensibilità di chi avrebbe il sacrosanto dovere di provvedere.

Per questo sono stato e sono socialista!

L'accusa di incoerenza non ha fondamento. La mia condotta è sempre stata rettilinea nel senso di guardare alla sostanza delle cose e non alla forma. Mi sono adattato socialisticamente alla realtà. Man mano che l’evoluzione della società smentiva molte delle profezie di Marx, il vero socialismo ripiegava dal possibile al probabile. L’unico socialismo attuabile socialisticamente è il corporativismo, punto di confluenza, di equilibrio e di giustizia degli interessi rispetto all’interesse collettivo.

 La politica è un’arte difficilissima tra le difficili perché lavora la materia inafferrabile, più oscillante, più incerta. La politica lavora sullo spirito degli uomini, che è un’entità assai difficile a definirsi, perché è mutevole.

Mutevolissimo è lo spirito degli italiani. Quando io non sarò più, sono sicuro che gli storici e gli psicologi si chiederanno come un uomo abbia potuto trascinarsi dietro per vent’anni un popolo come l’italiano. Se non avessi fatto altro basterebbe questo capolavoro per non essere seppellito nell’oblio. Altri forse potrà dominare col ferro e col fuoco, non col consenso come ho fatto io. La mia dittatura è stata assai più lieve che non certe democrazie in cui imperano le plutocrazie. Il Fascismo ha avuto più morti dei suoi avversari e il 25 Luglio al confino non c’erano più di trenta persone. 

Quando si scrive che noi siamo la guardia bianca della borghesia, si afferma la più spudorata delle menzogne. Io ho difeso, e lo affermo con piena coscienza, il progresso dei lavoratori. Tra le cause principali del tracollo del Fascismo io pongo la lotta sorda ed implacabile di taluni gruppi industriali e finanziari, che nel loro folle egoismo temevano ed odiano il fascismo come il peggior nemico dei loro inumani interessi. Devo dire, per ragioni di giustizia che, il capitale italiano, quello legittimo, che si regge con la capacità delle sue imprese, ha sempre compreso le esigenze sociali, anche quando doveva allungare il collo per far fronte ai nuovi patti di lavoro.

L'umile gente del lavoro mi ha sempre amato e mi ama ancora. Tutti i dittatori hanno fatto strage dei loro nemici. Io sono il solo passivo; tremila morti contro qualche centinaio. Credo di aver nobilitato la dittatura. Forse l’ho svirilizzata, ma le ho strappato gli strumenti di tortura.

S/talin è seduto sopra una montagna di ossa umane. E’ male? Io non mi pento di aver fatto tutto il bene che ho potuto anche agli avversari, anche ai nemici, che complottavano contro la mia vita, sia con l’inviare loro dei sussidi che per la frequenza diventavano degli stipendi, sia strappandoli alla morte.

M0a se domani togliessero la vita ai miei uomini, quale responsabilità avrei assunto salvandoli? Stalin è in piedi e vince, io cado e perdo. La storia si occupa solamente dei vincitori e del volume delle loro conquiste ed il trionfo giustifica tutto. La rivoluzione francese è considerata per i suoi risultati, mentre i ghigliottinati sono confinati nella cronaca nera.

V0ent’anni di Fascismo nessuno potrà cancellarli dalla storia d’Italia. Non ho nessuna illusione sul mio destino. Non mi processeranno, perché sanno che da accusato diverrei pubblico accusatore. Probabilmente mi uccideranno e poi diranno che mi sono suicidato, vinto dai rimorsi. Chi teme la morte non è mai vissuto, ed io sono vissuto anche troppo. La vita non è che un tratto di congiunzione tra due eternità: il passato ed il futuro.

F/inché la mia stella brillò, io bastavo per tutti; ora che si spegne, tutti non basterebbero per me. Io andrò dove il destino mi vorrà, perché ho fatto quello che il destino mi dettò.

I fascisti che rimarranno fedeli ai principi, dovranno essere dei cittadini esemplari. Essi dovranno rispettare le leggi che il popolo vorrà darsi e cooperare lealmente con le autorità legittimamente costituite per aiutarle a rimarginare, nel più breve tempo possibile, le ferite della Patria.

Chi agisce diversamente dimostrerebbe di ritenere la Patria non più Patria quando si è chiamati a servirla dal basso. I fascisti, insomma, dovranno agire per sentimento, non per risentimento. Dal loro contegno dipenderà una più sollecita revisione storica del Fascismo, perché adesso è notte, ma poi verrà il giorno"


giovedì 10 ottobre 2024

IL POPOLO ETERNO

 Parto dall’affermazione recente di Benjamin Netanyahu, che ha definito il popolo d’Israele come “popolo eterno”. Tanto per cominciare, non si vede quale autorità possa avere, in campo religioso, un capo del governo, il quale peraltro è sottoposto ad una serie di critiche, soprattutto da parte degli ebrei ortodossi. C’è appena stata una manifestazione oceanica (un milione di persone su nove milioni che vivono in Israele) contro la sua politica, per cui tale affermazione sembra più il tentativo disperato di rimanere al potere e di essere ancora sostenuto dagli Stati Uniti piuttosto che il prodotto di una meditazione personale.

I mezzi di comunicazione occidentali fanno di tutto, come al solito, per cercare di giustificare questa affermazione, dicendo che si riferisce alla tradizione ebraica (della quale, peraltro, non conoscono nulla).

Ma cosa dice effettivamente la tradizione ebraica? La risposta non è semplice, essendo l’ebraismo estremamente complesso e non essendoci una interpretazione unica e accettata da tutti  dei sacri testi. Inoltre andrebbe precisato che l’ebraismo non si fonda solo sull’Antico Testamento, bensì anche sulla Mishnàh e sul Talmud, oltre che sui Midrashim. Soprattutto la Mishnàh, un’ampia raccolta di tradizioni orali dei rabbini dal 50 a.C. al 200 d.C, viene considerata, dall’ebraismo rabbinico, talmente importante da essere posta addirittura ad di sopra della Bibbia.

Veniamo ora alla questione del “popolo eterno”, espressione che sa molto più di politica che non di religione: se si intende che tale espressione voglia indicare la continuità del popolo ebraico nella storia, cioè che non possa essere totalmente annientato, può avere un senso, come lo può avere per qualsiasi popolo che non voglia essere eliminato dal corso della storia. Bisogna però dire che nulla è eterno, se non Dio solo e che tutto avrà una fine, per cui il termine appare inappropriato, almeno nell’accezione italiana. Forse sarebbe meglio parlare di “popolo eletto”, scelto da Dio per rendersi manifesto a tutti gli uomini. E in tale significato questo potrebbe benissimo essere sostenuto anche dai cristiani, anzi, lo è stato e lo è tutt’ora.

Ma ciò che più balza all’occhio, sentendo frasi di tal fatta e gesti assolutamente irragionevoli dall’altra, è che qui di religioso non sembra esserci granché. Anzi, chi attribuisce a sé una qualifica propria di Dio pecca di orgoglio: assume su di sé ciò che è proprio di Dio. E’ Jahvé che può affermare, parlando di sé, “Io sono colui che sono”, cioè colui che era, che è e che sarà, appunto l’Eterno.  L’eternità non è l’allungamento indefinito nel tempo, come può avvenire per gli esseri umani: è un’altra dimensione, nella quale il tempo non esiste neanche più, anzi, non è mai esistito. Dio è fuori dal tempo, avendolo peraltro creato; il tempo è stato creato insieme alla Terra, non è una realtà indipendente da essa. Einstein ci ha fatto capire che è relativo allo spazio e alla velocità, per cui se non esistono queste due realtà non esiste neanche il tempo.

Allora affermare di essere il popolo eterno non solo è un’incongruità razionale, ma risulta essere anche una indebita appropriazione di un attributo di Dio stesso; risulta essere una bestemmia, in quanto è come se ci si facesse uguali a Dio; è come se ci si sostituisse a Dio. Questo è il vero dramma del popolo ebraico, a mio parere: che, avendo perso la fede nella venuta del Messia, che non arriva più, ha identificato se stesso con Dio: Israele è il popolo di Dio, anzi, diventa Dio stesso, che ha sofferto più di ogni altro e con le sue sofferenze ha ottenuto la sua salvezza. Si è conquistato con le sue forze il primato di popolo eletto, per cui ha il diritto di fare ciò che vuole per difendere la propria esistenza.

Mi viene in mente un’altra persona che si era attribuita le qualifiche di Dio, identificandosi con la Legge e con il Tempio e sostenendo di essere padrone anche dello Shabbat, ma se non sbaglio non fu trattato con i guanti dagli ebrei del tempo, che fecero di tutto per mandarlo a morte. Per quale motivo? Perché si era fatto simile a Dio, aveva identificato se stesso con le prerogative di Dio, e questa era considerata la massima delle bestemmie per gli ebrei.

martedì 8 ottobre 2024

IL NEMICO DI ISRAELE

 Il 7 ottobre del 2023 ci fu l'operazione di Hamas, la creatura di Israele al quale lo stato ebraico fa ancora arrivare i fondi come ha ammesso lo stesso Netanyahu. Tra le altre cose non dette, c'è anche questa. Quando gli israeliani presenti al festival di Nova provarono a scappare, le forze armate israeliane gli spararono addosso. Il nemico degli israeliani non è Hamas. È la stessa Israele.

Cesare Sacchetti

lunedì 7 ottobre 2024

OGNI GIORNO E' IL 7 OTTOBRE


 

ROSARIO PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE

 🧭 *Quærere Deum* 🌞

Abbiamo letto quanto ha scritto il Cardinal Pizzaballa: " _Vi invito, perciò, ad una giornata di preghiera, digiuno e penitenza, per il giorno 7 ottobre prossimo, data diventata simbolica del dramma che stiamo vivendo. Il mese di ottobre è anche il mese mariano e il 7 ottobre celebriamo la memoria di Maria Regina del Rosario_ ".

Queste parole, dopo quanto ci siamo detti giovedì, non ci lasciano indifferenti. 

Per questo Vi invitiamo, molto liberamente, a pregare insieme il rosario domani sera, lunedi 7 ottobre.

Per consentire a quanti più possibile di partecipare, abbiamo pensato di organizzare un ritrovo _online_ alle 21.15.

Ecco le credenziali Zoom per chi volesse partecipare:

Fai clic su https://us02web.zoom.us/j/82563543529?pwd=0r0wz8arfgvyAUp4ukSsE8laVyYjkc.1 

per avviare o entrare in una riunione Zoom pianificata

giovedì 3 ottobre 2024

QUANDO SI DEPOSITA LA POLVERE

 Di Pierluigi Fagan 

MEE ovvero il principale think tank qatariota di politica regionale, finalmente inquadra cosa è successo e sta succedendo a Gaza. 

CPome riportato in sintesi ad inizio del redazionale: "Gli obiettivi non dichiarati della guerra: uccidere quante più persone possibile, distruggere quante più case ed edifici possibile, restringere la superficie della Striscia e dividerla. Controllare le risorse di gas. Impedire la creazione di uno Stato palestinese; Hamas, gli ostaggi sono questioni marginali".

Ma come? Hamas, i poveri ostaggi, come "marginali"? 

E sottostante l'immane tragedia che prende i numeri dei morti, feriti, degli ostaggi, dei penosi casi umani, dell'ingiustizia senza giudice, dell'orrore e dell'ignominia, del più o meno genocidio, del silenzio di un mondo e la rabbia dell'altro, era ed è un semplice obiettivo di cancellazione della presenza palestinese a Gaza. 

Cancellazione fisica, umana e materiale. Dimezzarne ed oltre la popolazione, relegarla a sud, fargli deserto attorno, renderla una enclave di nessun conto da dare all'Autorità, agli arabi e all'ONU, per decenni di caritatevole assistenza, con più o meno Hamas dentro poco importa. Una San Marino palestinese senza statuto giuridico di 500-700 mila anime.

Oggi rimangono ancora forse 1,3 milioni di palestinesi schiacciati a Rafah. Se nei prossimi giorni, alle trattative dietro le quinte, i compiacenti e silenziosi "partner in crime" arabi prometteranno a Tel Aviv di prenderne un'altra metà, si potrà chiudere la prima fase della partita. Come promesso da Bibi due giorni dopo l'attacco di Hamas ad un incontro con sindaci di paesi circostanti Gaza: “la risposta di Israele all'attacco di Hamas da Gaza, cambierà il MediOriente“.

Il bello o l'ennesimo brutto di tutta questa storia è che lo si sapeva. Io lo scrissi il 21 ottobre, cinque mesi fa. Netanyahu col suo faccione da mago birichino, era andato all'ONU con tanto di cartina e pennarello a mostrare fiero la novità di una nuova natività ed esplicite cartine truccate. Il Nuovo Medio Oriente, senza più alcuna ambigua traccia di territorio potenzialmente base per l'ennesima, inutile discussione su i "due Stati", un unico spazio di possesso della terra promessa, da offrire al nuovo piano illustrato nel post di ieri.

Ma erano due settimane -prima- l'attacco di Hamas. 

E' da tempo che Israele ha riallacciato legami diplomatici con Emirati, Bahrein, Kuwait, Oman, i junior partner dell'Arabia Saudita che però stava per firmare anche lei il nuovo patto, già due settimane prima l'attentato di Hamas. Questo sviluppo proviene dagli Accordi di Abramo prima che dalle promesse della Nuova Via del Cotone. Le strategie hanno lungo corso, qui non s'improvvisa niente.

L'unica cosa che s'improvvisa è la nostra attenzione. Come in un gioco di prestigio, mentre il Mago ci faceva inorridire davanti la strage umanitaria, sotto sotto desertificava lo spazio umano di Gaza, faceva scappare già un milione di persone, riduceva, tagliava, rendeva irreversibile lo svuotamento. 

E la regia dell'informazione subito pronta ad intrattenerci con il Teatro dei Pupi, Hamas col randello (disumano), il diritto di Vendetta (umano, troppo umano), citazioni della Torah, tutti i giorni un "si stanno trattando gli ostaggi", "ci sono colloqui speranzosi" anzi no. Antisemita! Nazista! Teatro.

Noi non c'eravamo prima, avevamo l'Ucraina, la Cina, le bollette, l'ASL, nonno che sta male e non ci saremo dopo perché quando cade la polvere ed inizierà la politica, avremo altro a cui pensare. 

Così va il mondo. Assistiamo come spettatori  alla Grande Transizione della nuova era complessa, ma solo quando ci scappa il morto, scoppia la bomba, sta per partire la bomba atomica. .

Perché nessuno è rimasto di sasso o s'è rotolato dalle risate quando Bibi ha ammesso che loro proprie niente ne sapevano della preparazione degli attentati in uno spazio grande come la provincia di Spoleto con dentro 2,3 milioni di anime ed i servizi segreti del Paese tra i più potenti al mondo che andavano a fare interviste sui media di mezzo mondo ad ammettere il loro poco credibile "epic fail"?

Dopo decenni di costruzione del loro mito pubblico di efficienza. E meno male che sono servizi "segreti". Giravano 2000 Qassam lunghi due metri ma nessuno ne sapeva niente, deltaplani, almeno 2000 uomini coinvolti, sì ma "in gran segreto". Avranno fatto le esercitazioni in cameretta, in calzini e trattenendo il fiato. Ma ci prendono proprio per scemi ... sì perché in buona parte lo siamo [in realtà sapevano dell'operazione e anche delle esercitazioni ndr]. 

Il nostro non è un regime democratico, fateci pace. Non c'è demos che gestisce o controlla la polis, quella di casa e quella mondo. Avete tutti troppo da fare, non avete tempo, c'è da passare giorni e giorni, anni, per dragare l'immane flusso di problemi, conoscenze, storie, fatti, segreti che ti fanno leggere la vera scrittura del romanzo del mondo in svolgimento. Leggere ed interpretare che non è proprio facile. Sempre che nervi ed intestini vi reggano. Vi invitano solo al quarto d'ora più Netflix, il resto rimane in ombra. Non dovete sapere, non dovete pensare, non dovete giudicare se non quello che decidono di darvi in pasto all'ora di cena. Il momento delle Grandi Emozioni, il più brividoso.

IL REATO DI "FEMMINICIDIO"

 Un DDL che discrimina. Considerazioni sul “reato di femminicidio” introdotto dal Governo Meloni con il plauso dell’Onorevole Valente del PD...