domenica 3 agosto 2025

GIUBILEO DEI GIOVANI 2025 A TOR VERGATA


 

Sono a casa, sabato 2 agosto, perché mi devo riprendere dall’impegnativa “Turandot” che abbiamo cantato a Bra’ il giorno prima. Essendo tornati alle tre di notte e avendo preso sonno alle tre e mezzo, ho passato tutta la giornata in uno stato di stanchezza profonda.

 

Poi mi viene in mente che c’è la veglia del Giubileo dei giovani 2025, e accendo il computer per vedere la diretta. Rimango molto impressionato dall’organizzazione in grande stile e soprattutto dalla solennità della celebrazione: il coro gigantesco e l’orchestra sono diretti, credo, dallo stesso mons. Frisina, autore dei brani. Ora, si potrà dire tutto quello che si vuole sul modo di comporre di Frisina, ma i suoi pezzi sacri rendono la gioia e soprattutto il mistero del cristianesimo. “Anima Christi”, per esempio, è molto toccante, e anche gli altri brani musicali hanno una religiosità coinvolgente e direi addirittura “trascinante”.

 

Non posso fare paragoni con la Giornata mondiale della Gioventù di Lisbona del 2023, che non ho visto, né tantomeno con il Giubileo dei Giovani del 2000 con papa Giovanni Paolo ||, che francamente non ricordo, però direi che il tutto è molto ben preparato e aiuta moltissimo la meditazione e la concentrazione. Saranno anche di meno, rispetto a quello precedente, come continuano a dire coloro che devono a tutti i costi sminuire la presenza attuale della Chiesa, ma si vede una marea di persone. Gli organizzatori diranno di aver raggiunto il milione di presenze, che non sono i due milioni di Wojtyla ma rappresentano comunque una cifra che non so quale altra organizzazione al mondo oggi riesca a raggiungere.

 

Mi impressiona molto Papa Leone XIV, sia per la disinvoltura con la quale risponde alle domande e passa da una lingua all’altra, sia per la devozione che dimostra al Santissimo, rimanendo inginocchiato fino a quando il cerimoniere non gli ricorda che si deve alzare per continuare la celebrazione. Le lingue più utilizzate sono l’italiano, lo spagnolo e l’inglese, che sono quelle nelle quali Robert Francis Prevost si trova più a suo agio, ma vengono usati anche il tedesco, il francese, il portoghese, il polacco e una lingua asiatica che non riesco ad individuare. Forse sarà il coreano, dato che nel 2027 la prossima Giornata mondiale della Gioventù di terrà a Seul, ma non ne sono sicuro.

 

Belle le domande, soprattutto quella della ragazza italiana su come fare la scelta giusta per la vita: il Papa anzitutto pone le tre scelte che la Chiesa cattolica ha sempre dato: il matrimonio, l’ordine sacro e la vita consacrata. Poi aggiunge che il punto non è “cosa” scegliere, ma “chi” scegliere, e che la scelta fondamentale è scegliere Gesù Cristo. E che attraverso la sua amicizia possiamo sperimentare l’amicizia tra di noi.

 

La mattina del 3 agosto sulla spianata di Tor Vergata è presente una marea umana ancora maggiore di quella della sera precedente: probabilmente è qui che si raggiunge il milione di persone. Starei per dire ai giornalisti, che non capiscono nulla della realtà ecclesiale e fanno i conti della serva solo sui numeri, che quel Tale nel cui nome di riuniscono tutte queste persone disse: “Dove due o tre si riuniranno nel mio nome, io sarò in mezzo a loro”. Il che significa che il numero non è assolutamente essenziale, come pensano invece i “vati” della pseudo-democrazia occidentale: due o duecento o due milioni è esattamente lo stesso per Lui, che manifesta la sua presenza in ogni caso, là dove lo si invoca. Il quale soggetto, che rigorosamente evitano di citare i cosiddetti informatori democratici, iniziò con dodici seguaci, senza farsi alcun problema di essere maggioranza o minoranza lì dov’era.

 

E invece è proprio Gesù Cristo il centro della veglia e della Messa del Giubileo dei Giovani, e Papa Leone XIV ci regala una commovente citazione di sant’Agostino: «Qual è allora l'oggetto della nostra speranza? È la terra? No. Qualcosa che deriva dalla terra, come l'oro, l'argento, l'albero, la messe, l'acqua? Queste cose piacciono, sono belle queste cose, sono buone queste cose». E concludeva: «Ricerca chi le ha fatte, egli è la tua speranza»). Pensando, poi, al cammino che aveva percorso, pregava dicendo: «Tu [Signore] eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo.. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai  e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace».


Ha citato Bergoglio, ma anche Giovanni Paolo II, che disse  "Quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare". Ha esortato i giovani ad aspirare a mete più alte., che corrispondano ai desideri  più profondi del cuore.


Vengo a sapere dai giornali, poi, che il Papa ha detto di essere vicino ai giovani di Gaza e dell’Ucraina e, verificandolo, scopro che è vero, anche se francamente non me n’ero accorto. Ma, si sa, il giornalista sta attento quasi esclusivamente alle questioni politiche. Il Papa aveva ricordato anche due ragazze morte improvvisamente, una spagnola e una ragazza egiziana, e di un ragazzo spagnolo ricoverato in gravi condizioni.

 

Ridicolo inoltre l’intervento di Giorgia Meloni, che si rivolge ai giovani proferendo una serie di ovvietà e finendo con l’esortazione a “fare rumore come nel 2000”. Forse la suddetta non aveva sentito, non essendo stata presente, che tutte le celebrazioni, soprattutto la veglia, erano orientate a “fare silenzio” per lasciare spazio a Gesù Cristo, che entrasse nei cuori. Ma tant’è, la “donna, madre e cristiana”, unico capo del governo ad essersi presentata al Papa senza marito e nemmeno senza velo, come invece aveva chiesto il Pontefice, può dire e fare ciò che vuole. Ha dalla sua la grande stampa italiana ed internazionale, no?

 

In conclusione, un’ottima figura da parte della Chiesa cattolica universale, che ha dimostrato di avere a cuore il mistero che l’ha generata. La Comunità ecclesiale ha fatto vedere di essere viva e vegeta e soprattutto legata al suo Capo, che, ricordiamocelo sempre, non è il Papa, bensì il Dio fattosi uomo per salvarci.

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