Abbiamo
intervistato Antonio Spano’, regista cinematografico e ispiratore del Red
Line International Film festival, una manifestazione che si svolge
da due anni in Toscana, in provincia di Siena, con la partecipazione di molti
operatori esteri.
Ci potresti raccontare brevemente la storia di questo
festival cinematografico?
Il
festival internazionale di cinema indipendente Red Line International Film
festival è nato nel 2024. La scelta è ricaduta su Montalcino, città
conosciuta in tutto il mondo per la bellezza del suo territorio e il suo vino
unico al mondo.
Ma non
solo di materia vive l'uomo ed è per questo che abbiamo deciso di fondare un
festival di cinema che portasse film di alta qualità in un borgo che non ha più
un cinema aperto.
L'obiettivo
è quello di fornire un luogo di incontro fisico tra le persone, con opportunità
di scambio tra i registi e gli spettatori. Viviamo sempre di più in una società
che rifugge e cerca di ostacolare lo scambio di opinioni tra le persone. Noi pensiamo
invece che il fine ultimo del cinema sia quello di condividere storie e punti
di vista. E' un dialogo, quello tra regista e spettatore, che si perpetua fin
dalla nascita della settima arte.
Quali sono le dimensioni di questo festival?
Il Red
Line Film Festival ha avuto 33 film in concorso, 4 sezioni, 3 premi in denaro,
650 film iscritti alla seconda edizione, 22 paesi rappresentati, più di 800
spettatori.
La seconda edizione del Red Line International Film Festival, nel 2025, è
stata un percorso intenso, fatto di incontri, di scoperte e, soprattutto, di
cinema.
Il nostro obiettivo era chiaro: offrire
uno spazio fisico nel quale produzioni indipendenti
potessero avere il loro "spazio".
Quale, secondo te, dovrebbe essere il ruolo del cinema
nella nostra società?
Io credo che il cinema,
anche e soprattutto quello indipendente, debba continuare ad essere un linguaggio
necessario per leggere il presente. Le pellicole che abbiamo visto ce lo hanno
confermato. Le
sale si sono riempite di storie, di visioni, di sogni. Abbiamo riso, abbiamo riflettuto, ci siamo commossi. Abbiamo ascoltato
voci nuove e riscoperto maestri, viaggiato tra culture, paesi e sensibilità diverse.
Il cinema ha fatto ciò che sa fare meglio: ci ha uniti, mostrandoci il mondo
con sguardi diversi.
Ringrazio di cuore i registi che hanno scelto di condividere con noi i
propri lavori. È una responsabilità e un atto di fiducia che non diamo per scontati.
Ringrazio le giurie per la cura e l’attenzione e tutto lo staff organizzativo,
i volontari, i tecnici e chi lavora dietro le quinte con
passione e discrezione. Voglio ringraziare anche il pubblico, che ha risposto
con partecipazione, dimostrando coinvolgimento e spirito critico.
Chiudiamo questa edizione con la consapevolezza che il cinema indipendente
non cerca scorciatoie. Chiede tempo, sguardo, ascolto. E trova forza proprio in
questo. E noi saremo qui per nutrire quella forza. Perché il cinema ha senso
solo se continua a vivere dentro di noi, ogni
giorno.
La prossima edizione si terrà dal 10 al 14 giugno 2026 e
promettiamo tante sorprese.
Due
parole su Antonio Spano’
Nasce a Milano nel 1985;
diventa regista e direttore della fotografia. Ha realizzato il suo primo
documentario “Our Sky, our Land” nel 2009 in Irak, sulla questione curda, il
problema del loro Stato e il genocidio compiuto da Saddam Hussein. “Our sky our
land” fu selezionato in numerosi festival e ottenne il prestigioso premio
“Unicef per la Pace – 2010”. In seguito Spano’ realizzò “The Silent Chaos”
(2013), film selezionato in 70 festival tra i quali i David di Donatello 2013.
I suoi progetti successivi
Animal Park (2014) e Inner Me (2016) sono stati selezionati in più di 240
festival internazionali e distribuiti in esclusiva a livello mondiale da
Journeyman Pictures. Sono i documentari italiani più premiati (negli anni di
riferimento, fonte cinemaitaliano.it).
I suoi documentari sono stati distribuiti in numerosi paesi del mondo.
Il suo ultimo
lungometraggio “Amuka” è girato in Nord Kivu, Sud Kivu, Masisi e Congo-Central
nella Repubblica Democratica del Congo. Il film è un lungometraggio co-prodotto
da Popiul e dalla televisione pubblica del Belgio RTBF, ricevendo il sostegno
dal Ministero della Cultura del Belgio.
Ha realizzato documentari e
reportage per MTV e RAI in location come Libia, Haiti e Afghanistan. Come
operatore di macchina ha collaborato con produzioni internazionali tra le quali
per il film The Palio di Cosima Spender disponibile su Netflix.
Nel 2026 uscirà il suo
primo cortometraggio di finzione “Come Zucchero dal Cielo” co-diretto insieme a
Niccolò Lorini.
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