domenica 19 ottobre 2025

CAMERUN - ELEZIONI PRESIDENZIALI - L'OPPOSIZIONE RIVENDICA LA VITTORIA

 


L'oppositore Issa Tchiroma Bakary rivendica una "vittoria chiara" contro Paul Biya 

In attesa dei risultati ufficiali, Issa Tchiroma promette di pubblicare un rapporto dettagliato per regione a sostegno della sua pretesa di vittoria.

--------------------------------

Mentre i risultati ufficiali delle elezioni presidenziali camerunesi di domenica sono attesi solo tra due settimane, l’ex ministro e candidato dell’opposizione Issa Tchiroma Bakary ha rivendicato la vittoria martedì 14 ottobre con un messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook.

«La nostra vittoria è chiara. Deve essere rispettata», ha dichiarato Tchiroma, sfidando il presidente uscente Paul Biya, al potere da quarantatré anni. Ha quindi esortato il regime ad «accettare la verità delle urne» oppure a «trascinare il paese nel caos». «Il popolo ha scelto, e questa scelta deve essere rispettata», ha insistito, annunciando la pubblicazione di un rapporto dettagliato dei risultati per regione.

Proclamazione ufficiale da parte del Consiglio Costituzionale

Secondo la legge camerunese, è consentito rendere pubblici i verbali di ciascun seggio elettorale, ma è vietato proclamare i risultati prima dell’annuncio ufficiale del Consiglio costituzionale. «Questa è la linea rossa da non oltrepassare», ha ricordato il ministro dell’Amministrazione territoriale, Paul Atanga Nji, durante una conferenza stampa domenica sera.

Le autorità non hanno ancora comunicato il tasso di partecipazione né la data precisa della proclamazione, che dovrà comunque avvenire entro il 26 ottobre. Crescono intanto i timori di brogli a favore di Paul Biya, 92 anni, rieletto con oltre il 70% dei voti per più di due decenni.

Nel 2018, in occasione dell’ultima presidenziale, Maurice Kamto – arrivato secondo e la cui candidatura è stata respinta quest’anno – si era proclamato vincitore il giorno dopo il voto. Era poi stato arrestato e i raduni dei suoi sostenitori dispersi con lacrimogeni e cannoni ad acqua. Decine di manifestanti erano stati arrestati e alcuni si trovano ancora in prigione.

 

 

sabato 11 ottobre 2025

INTESA ISRAELE - HAMAS: POSITIVITA' E CRITICITA'

 E' sicuramente una bella notizia l'annuncio di una tregua tra Israele e Hamas da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump; bisogna però precisare anzitutto che non è stato siglato un accordo di pace vero e proprio, bensì solo una tregua. occorre poi aggiungere che la tregua è già stata violata da Israele, che vuol mantenere il controllo di alcune zone strategiche della Striscia di Gaza. Il rilascio degli ostaggi dovrà avvenire domani, domenica 12 (sono circa 2000 gli ostaggi palestinesi detenuti e torturati nelle carceri israeliani, contro 20 ostaggi israeliani). Il ministro Smitrich si è dichiarato contrario alla firma degli accrodi di pace, così come anche Ben Gvir, che ha detto che non possono essere rilasciati degli assassini (come se loro fossero agnellini mansueti). Staremo a vedere:

Ciò che lascia più basiti in tutta questa vicenda è la faccia di tolla del governo italiano: da Giorgia Meloni che si attribuisce il merito di aver contribuito al processo di pace, ad Antonio Tajani, che non ha mosso un dito per proteggere gli italiani arrestati illegalmente in acque internazionali, fino ad arrivare al coro che inneggia al Nobel per la pace per Donald Trump, che risulta quantomeno imbarazzante, da parte dei rappresentanti di uno Stato che dovrebbe essere sovrano. la totale sudditanza al potere anglo-americano (e quindi israeliano) del nostro governo è indice di una assoluta mancanza di coerenza rispetto ai principi che avrebbe dovuto seguire e risulta ridicola, soprattutto quando si afferma che l'apporto dell'Italia ha avuto una qualche rilevanza. 

Di sotto l'intervista ad Orsi rilasciata su Visione TV

https://youtu.be/7wRbQCtPx6w?si=Crd5zS4x5jj6kYAP 

mercoledì 8 ottobre 2025

ERA ORA

 Giorgia Meloni è stata denunciata alla Corte Penale Internazionale per concorso nel genocidio palestinese. Insieme a lei sono stati denunciati il ministro degli esteri Antonio Tajani, il ministro della difesa Guido Crosetto e l'anninistratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani.

I mezzi di comunicazione nostrano di affannano a dire che la Corte Penale Internazionale non conta niente, perché vi aderiscono "solo" 122 Stati, invece dei 193 dell'ONU e non ne fanno parte gli Stati Uniti d'America, la Russia, la Cina e Israele (guarda caso!).  I media puntualizzano poi che Netanyahu ha, sì, un mandato di cattura internazionale, ma non è mai stato ufficialmente incriminato per genocidio.

 E' strabiliante il tentativo di giustificare in tutti i modi l'operato di Israele, da parte della maggior parte dei giornalisti italiani. I vari Capezzone, Porro, Giordano, Sallusti, Sechi, che penosamente cercano di portare avanti la narrazione israeliana, dovrebbero forse chiedersi che cosa vuol dire fare il giornalisti.

Comunque Italia fa parte della Corte Penale Internazionale e questo esposto farà iniziare delle indagini al riguardo. Tra i firmatari, una cinquantina di intellettuali, avvocati, giornalisti, Alessandro Di Battista e Moni Ovadia. Circa 35.000 persone hanno manifestato il loro appoggio all'iniziativa.

Molto opportuno, io trovo, coinvolgere anche Guido Crosetto, che fu consulente della Leonardo per diversi anni, guadagnando la somma di un milione e ottocentomila euro, e Roberto Cingolani, che è stato nominato da questo governo Meloni.. Ve lo ricordate quando era ministro della transizione econogica nel governo Draghi? Quando disse, soprappensiero, "E pensare che la Terra è stata programmata per tre miliardi di persone"?

 

RIVOLUZIONI NEL MONDO E DISINFORMAZIONE ITALIANA

             Sempre più spesso, in questo periodo, stanno avvenendo rivolte contro i regimi da parte della popolazione infuriata, e talvolta...