mercoledì 27 novembre 2024

MESSA DI NATALE E STATO LAICO

Puntuale come un orologio ritorna la solita “querelle” sulla possibilità di poter celebrare, nella scuola statale, la Messa di Natale. A chi avanza tale proposta viene spesso osservato che la scuola è laica e che, in quanto tale, non può operare discriminazioni tra i credenti e i non credenti, per non parlare dei credenti in altre religioni, che potrebbero sentirsi “offesi” da tale pratica. 

 Coloro che sostengono che la Messa di Natale sia discriminante rispetto a chi non è cattolico affermano di conseguenza: “questi atti di culto vanno fatti nei luoghi appositi: ci sono le chiese per questo!”. 


Ma siamo sicuri che questa sia la posizione giusta? E siano sicuri che lo Stato laico sia lo Stato che, per non offendere nessuno, vieti qualunque manifestazione religiosa, confinandola nei luoghi deputati al culto?  


Per rispondere a queste domande farò, a costo di essere definito “retrogrado”, quella che i medievali chiamavano “explicatio terminorum”. Che vuol dire: se non definiamo esattamente il significato dei termini che usiamo, non possiamo capirci l’un l’altro. 


Cosa indica l’espressione “Stato laico”? Essa indica uno Stato che non voglia interferire nelle questioni religiose; uno Stato cioè che non voglia ingerirsi nelle “faccende” delle comunità ecclesiali.  


Qui dobbiamo subito premettere la distinzione (sempre i medievali dicevano “distingue frequenter”) tra il concetto di “Stato laico” e la prassi degli Stati “laicisti”, che cercano di ostacolare l’espressione della fede religiosa. L’atteggiamento dello Stato laico infatti, essendo quello di una organizzazione che non vuole ingerirsi nelle questioni di pensiero religioso, è quello di lasciar spazio alle comunità religiose che vogliano esprimere la loro fede. E’ l’esatto contrario di ciò che molti pensano, confondendo “laico” con “laicista”: lo Stato laico è lo Stato che lascia a qualunque religione la possibilità di professare e di fare propaganda della propria dottrina, al contrario dello Stato “laicista” che la ostacola. 


L’articolo 19 della nostra Costituzione, così tanto lodata quanto poco conosciuta, recita: “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in pubblico e in privato il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”. 

Già qui troviamo tutte le risposte alle obiezioni che vengono fatte riguardo alla possibilità di far celebrare una Messa in una scuola statale: l’articolo 19 proclama solennemente anzitutto la libertà di vivere una determinata fede, “in qualsiasi forma, individuale o associata”. Ciò significa che il testo costituzionale vede la religione non solamente come una faccenda che riguarda il singolo individuo, ma ne prende in considerazione anche l’aspetto comunitario. Poi afferma chiaramente la possibilità di cercare di diffonderla attivamente (“farne propaganda”) e addirittura, alla faccia di chi parla a sproposito di “Stato laico”, di potere esercitare il culto (vedi: celebrazione liturgica) in pubblico e in privato. Certo, non sono contemplati quei riti che offenderebbero il comune senso del pudore (leggi: le orge sataniche). 

Ma ciò che trovo più interessante è che l’articolo 19 dice prima “in pubblico” e poi “in privato”; ne consegue che i riti possono essere svolti in qualunque edificio pubblico, scuole comprese. 


Essendo un diritto previsto dalla Costituzione stessa, non si vede come possa essere “a discrezione” di chi deve gestire l’organizzazione, in questo caso il dirigente scolastico. Chi è a capo di una istituzione deve garantirne il buon funzionamento, ma non può sopprimere un diritto fondamentale. 

Quindi il dirigente scolastico dovrebbe accettare qualunque richiesta di poter celebrare riti nella religione di chi lo chiede, sempre che non si tratti di “Messe nere”, e trovare l’orario adeguato e gli spazi giusti perché possano avvenire liberamente. Uno potrebbe obiettare: e l’assenza di discriminazione? Questa può essere assicurata permettendo la celebrazione in orario extra-scolastico.  

E un altro: “E se lo chiedessero i musulmani?” Anche loro avrebbero diritto di ottenere questa possibilità, alle stesse condizioni degli altri.


I padri costituenti non avevano in mente una società composta da individui isolati che dovessero stare zitti e muti per timore di disturbare il vicino che non la pensa come loro! Avevano in mente realtà di persone e di comunità libere di esprimersi e quindi di confrontarsi e di dialogare, mantenendo e anche proponendo positivamente la propria identità.


Insomma, non è che per rispettare l’identità dell’altro uno debba necessariamente rinunciare alla sua. 

  

domenica 24 novembre 2024

COSA HA FATTO LA NATO NEGLI ULTIMI 70 ANNI

 Sintesi narrata da Berenice Galli e Manlio Dinucci, e pubblicata da Giulietto Chiesa, sui fatti dal 1945 a 5 anni fa.


https://youtu.be/2c_-AC1RzNQ?si=0yeo289tu1u7EIDd

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sabato 23 novembre 2024

TAJANI E NETANYAHU

 Oggi Antonio Tajani, il braccio destro di Netanyahu in Europa, è chiuso a nel suo ufficio. Si sta scervellando per capire quale altra decisione dovrà prendere per aiutare Netanyahu nel genocidio del popolo palestinese. Se il sistema dell'informazione in Italia non fosse corrotto dalla testa ai piedi, Tajani verrebbe continuamente criticato per la sua condotta inqualificabile contro i bambini palestinesi. Ma questo non accade perché l'informazione sulla politica internazionale in Italia funziona come nelle dittature. La sua funzione è di coprire le malefatte dei governanti invece di denunciarle. 

Il 28 ottobre 2023, quando Netanyahu radeva al suolo Gaza, Tajani si è rifiutato di votare in favore di una tregua umanitaria all’Onu per interrompere i bombardamenti. In quell’occasione, Tajani ha dichiarato, per bocca dell’ambasciatore italiano all’Onu: “Sempre solidali con Israele; la sicurezza d’Israele non è negoziabile”. A dicembre 2023 e gennaio 2024, Tajani ha dato a Netanyahu bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce e altre munizioni, proiettili e loro parti, per un valore di 730.869,5 euro a dicembre 2023, quasi raddoppiati a 1.352.675 euro a gennaio 2024. L’11 gennaio 2024, quando la Corte internazionale di giustizia dell’Aia ha avviato il processo contro Israele per genocidio, Tajani si è schierato al fianco di Netanyahu contro il Sudafrica. Il 10 maggio 2024 Tajani si è rifiutato di votare in favore di un seggio a pieno titolo per lo Stato palestinese all’Onu. Il 19 maggio 2024, quando il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha chiesto un mandato d’arresto contro Netanyahu, Tajani ha definito la richiesta “del tutto inaccettabile”. Il 19 settembre 2024 Tajani si è rifiutato di votare in favore di una risoluzione Onu che chiede a Israele di porre fine all’occupazione dei territori palestinesi. Una delle attività principali di Tajani consiste nel fare pressioni per impedire qualunque indagine sui crimini di Netanyahu a Gaza. Nell’ultimo MeD9 a Cipro, l’11 ottobre 2024, Meloni e Tajani sono riusciti a impedire l’inserimento di un brano contro la vendita di armi a Israele – sollecitato da Macron e Sanchez – nella nota con cui Francia, Italia e Spagna hanno condannato l’attacco israeliano contro Unifil in Libano. Il 22 ottobre 2024 a Gerusalemme, quando i palestinesi uccisi erano 43.000, Tajani ha incontrato Netanyahu che ha dichiarato: “Il bombardamento di Gaza è necessario per difendere il diritto d’Israele a difendersi”. Tajani ha detto: “Ho assicurato [a Netanyahu] il sostegno dell’Italia al diritto di Israele di difendersi”. Tajani si è sempre opposto a qualunque sanzione o misura punitiva contro Netanyahu. Tajani è il braccio destro di Netanyahu in Europa. Parla di “campagne d’odio” mentre sostiene un governo radicato nell’odio e nel razzismo. Ben Gvir, ministro della sicurezza nazionale, è un ammiratore del terrorista Baruch Goldstein, il colono autore della strage contro la moschea di Hebron del 25 febbraio 1994. Ben Gvir ha sfoggiato la gigantografia di Goldstein nel salone della sua abitazione per anni. Tutte le decisioni assunte da Tajani a Palazzo Chigi, all’Onu e nell’Unione europea non lasciano dubbi sulla sua opposizione alla nascita dello Stato di Palestina per compiacere Netanyahu.


Alessandro Orsini

domenica 10 novembre 2024

Viaggio in Cameroun: inaugurazione pozzo e scuola materna

Il vostro editorialista preferito, nonché titolare di questo miserevole blog, si è recato nel lontano Cameroun per inaugurare l'ennesima struttura occidentale perpetrata nell'Africa profonda, la cui costruzione è stata da lui medesimo finanziata: la realizzazione di un pozzo e una cisterna collegati ad una scuola materna.

Il motivo è l'amicizia personale che mi lega a Jean-Louis Tonfack, un ingegnere camerunense che ha curato la costruzione dell'opera. La scuola materna è stata finanziata dal Comune di Dschang, cittadina a nord-ovest di Yaoundé di circa 100.000 abitanti. A me è toccato l'onore e il piacere di finanziare la costruzione del pozzo.

Il vero aiuto che si può portare alle popolazioni - africane e non - è favorire la costruzione di strutture e infrastrutture che servano le singole comunità, permettendo lo sviluppo umano ed economico in modo capillare, garantendo fra le altre cose quel "diritto a non emigrare" caro a S.S. Benedetto XVI.

Di seguito, lo scarso pubblico di questo piccolo blog può prendere visione di qualche immagine e video relativi alla costruzione di questa piccola, ma simbolicamente notevole (almeno per chi scrive) opera.






















venerdì 8 novembre 2024

LE VERE PROPORZIONI DELLA VITTORIA DI TRUMP


 Questa cartina individua le contee nelle quali ha vinto il partito repubblicano (TRUMP), in rosso, e quelle nelle quali ha vinto il partito democratico (HARRIS) in azzurro.

Il partito repubblicano ha inoltre la maggioranza nel congresso (sia nella camera dei rappresentanti che al Senato) e ha la stragrande maggioranza dei procuratori generali, organo giudiziario elettivo negli Stati Uniti d'America, che può bloccare i provvedimenti legislativi, oltre ad avere la maggioranza nella Corte Suprema

IL REATO DI "FEMMINICIDIO"

 Un DDL che discrimina. Considerazioni sul “reato di femminicidio” introdotto dal Governo Meloni con il plauso dell’Onorevole Valente del PD...