È incredibile come certi sedicenti analisti si sentano in diritto di gettare fango sulla figura di Bashar al-Assad senza conoscere minimamente la realtà siriana, o conoscendola a malapena. Ignorano volutamente il ruolo delle potenze straniere che hanno fomentato orde di tagliagole trogloditi, distrutto un Paese e e ignorano l'impatto avuto sulla popolazione e sul governo dalle sanzioni criminali che strangolano il paese da oltre 13 anni. Parlano senza sapere, dimenticando che la Siria è stata teatro di una guerra imposta dall’esterno, non di una rivolta popolare.
Eh sì, la guerra contro la Siria può essere considerata una guerra di logoramento contro lo Stato e il popolo siriano. Questo conflitto, iniziato nel 2011, ha comportato una serie di strategie volte a esaurire non solo le risorse materiali del governo siriano, ma anche la resilienza economica, sociale e morale della popolazione.
La guerra è andata avanti per oltre un decennio, con fasi di intensi combattimenti alternati a periodi di stallo. Questo ha logorato la capacità dello Stato siriano di mantenere il controllo, ricostruire infrastrutture e fornire servizi di base alla popolazione.
Le infrastrutture critiche del Paese, come ospedali, scuole, fabbriche e impianti di produzione di energia, sono state deliberatamente prese di mira da attori esterni e interni. Gli attacchi contro queste strutture hanno impoverito il Paese e hanno reso la sopravvivenza quotidiana una lotta per molti siriani.
Le sanzioni internazionali, imposte soprattutto dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea, hanno contribuito a soffocare l'economia siriana, impedendo la ricostruzione e l'accesso a beni essenziali come cibo, medicine e carburante. Questo ha colpito in modo diretto la popolazione civile, logorando il morale e la capacità di resistenza.
Potenze regionali e internazionali hanno creato, finanziato, addestrato, armato e coccolato le varie milizie e gruppi jihadisti per destabilizzare ulteriormente lo Stato siriano. Questi gruppi hanno inflitto sofferenze enormi alla popolazione con attacchi mirati e la distruzione del tessuto sociale del Paese.
Propaganda e guerra psicologica : la narrazione dominante ha incolpato il governo siriano come l'unico responsabile del conflitto, mentre ignorava o minimizzava il ruolo delle potenze straniere nel fomentare la guerra. Questa manipolazione dell'opinione pubblica ha avuto un impatto significativo sulla percezione globale della guerra e sulla sua risoluzione (ma si sa, i media mainstream sono la prima arma da guerra dell'imperialismo anglo-sion-yankee)
La guerra ha sfregiato profondamente l'identità culturale e il senso di appartenenza nazionale. L'accentuazione di divisioni religiose ed etniche ha tentato di frammentare il tessuto sociale siriano, fomentando una pesante guerra fratricida (come si dice, dividi et impera, no?)
La guerra contro Siria è stato un attacco su più fronti progettato per logorare la capacità del Paese di resistere e riprendersi.
Sebbene il LEGITTIMO governo siriano sia poi riuscito a mantenere il controllo su gran parte del territorio, il costo umano e materiale è stato devastante, rendendo questo conflitto un classico esempio di guerra di logoramento contro uno Stato e il suo popolo.
E queste sono state le conseguenze. L'occidente sion imperialista ha distrutto uno dei paesi più antichi del mondo nonchè uno dei pochi paesi dell'area con un governo secolare e garante di ogni minoranza.
Ci vorrà poco tempo affinchè i fantocci che hanno preso il potere faranno a tutti (non solo a chi segue la vicenda sin dall'inizio) conoscere non solo la loro vera natura, ma anche chi sono i loro veri padroni.
Povera Siria. ❤
Francesca Qibla
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