venerdì 2 agosto 2024

SFACELO E CROLLO DELL'OCCIDENTE - IL LIBOR

 Ho preso spunto dalla cerimonia di apertura dei giochi olimpici di Parigi, obbrobriosa, blasfema e quant’altro, ma soprattutto emblematica rappresentazione dello sfacelo in cui siamo caduti.

Siamo ad una svolta della Storia, dicevo, (vedi qui) ed è importante comprenderlo,  prenderne coscienza e operare di conseguenza. Per comprendere i problemi attuali dobbiamo partire un po’ da lontano.

Il mondo, oggi, è diviso tra G7 e BRICS+ . A noi viene mostrato il G7 come massimo organo economico, politico, e finanziario mondiale. Nessuno dice che ormai il centro del mondo è altrove e, in particolare, è mosso e indirizzato dai BRICS. Il Dollaro è in caduta libera e l’Euro è praticamente inesistente.

Da quando, nel 2014, gli USA hanno applicato le sanzioni alla Russia per la Crimea, poi inasprite con demenziali pacchetti a ripetizione  dall’invasione Ucraina del 2022, il mondo ha scoperto quanto sia fallace finanziarizzare l’economia che è sempre più lontana sia dalle materie prime che dall’oro e argento come beni rifugio. La Russia e la Cina ci hanno fatto vedere che con i dollari non si mangia, e tanto meno con gli Euro.

Gli USA, di contro, hanno continuato le politiche da potenza dominante attuate dal dopoguerra, continuando a stampare Dollari per mantenere il proprio benessere ed esportando inflazione nel resto del mondo.

Un primo stop si era avuto nel 2008 con lo shock della Lehman che aveva sconvolto le finanze mondiali.  Si era pensato, allora, che la bolla finanziaria avrebbe portato una maggiore sobrietà mentre, invece, si è sempre più incrementato l’uso disinvolto dei mercati in due diverse direzioni:

a)     - i derivati, da parte di finanziarie improbabili ma che godono di buoni e irrealistici rating;

b)     – la stampa a ciclo continuo di nuovi Dollari immessi sul mercato da parte della Federal  Reserve USA.

Queste anomalie erano arrivate al capolinea già nel 2020. La crisi COVID è servita, fra le altre cose, a coprire questi eccessi inventando la necessità di continuare a stampare Dollari, (Euro da parte della BCE), per sostenere l’economia messa in ginocchio dal virus.

Si sperava, passata la pandemia e finita la ricreazione, che si sarebbe ritornati al buon senso. Invece niente. La FED continua la stampa a ciclo continuo trasformando carta straccia in valuta verde che nessuno vuole più.

A questo si aggiunge un altro fenomeno da baraccone attuato ed amplificato da noi europei  e che è bene spiegare sperando di non finire in tecnicismi difficilmente comprensibili.

Finora il Dollaro è stato la moneta di riferimento per le transazioni mondiali. Uno straniero può ottenere dollari attraverso il sistema delle banche corrispondenti. Ad esempio la nostra banca italiana gestirà il deposito con la sua corrispondente di New York cambiando in dollari il deposito che qui è gestito in Euro.

Se chiediamo un prestito in dollari. E se viene accordato, l’attività in dollari della nostra banca, pareggia con la passività in dollari a nostro favore. E’ il principio della partita doppia.

Prima anomalia: con questo metodo si sono creati dollari senza che il sistema bancario americano sia stato coinvolto in alcun modo. Cioè si creano, in questo modo, degli eurodollari che circolano e sono utilizzabili, ma creati al di fuori dei circuiti finanziari controllati dalla FED.

La seconda anomalia è ancora più inquietante.

I tassi interbancari per regolare questi flussi sono FINORA definiti dal LIBOR – London Inter Bank Offered Rate.

Il LIBOR è un indice gestito dal BBA (British Banking Association)  che sintetizza la media dei tassi per prestiti tra banche di fondi senza garanzie. In realtà è un indice che un panel di banche dichiara di adottare quando prende a prestito fondi senza garanzie specifiche e per periodi brevi, da una notte ad un massimo di 12 mesi.

Gli indici LIBOR vengono pubblicati in 10 valute diverse (Dollaro USA, Euro, Sterlina, Franco svizzero, Yen, Dollaro canadese, Dollaro australiano, Dollaro neozelandese, Corona danese, Corona svedese) e ai LIBOR sono agganciati altri indici, tra cui l’EURIBOR, utilizzato nelle transazioni tra noi comuni mortali per mutui bancari, rimborso per carte di credito, prestiti vari alle famiglie ecc.

Anni fa c’era stato uno scandalo e si era scoperto che l’indice LIBOR era taroccato ad uso e consumo di un gruppo di banche che lo modificavano a piacimento, fuori dai canoni ordinari.

La FED  ne fu informata già dal 2008 e informò la Banca d’Inghilterra Né le autorità USA ne quelle inglesi fecero nulla finchè la Barclays, la seconda banca inglese per asset,  venne sorpresa con le mani nella marmellata ed ha dovuto ammettere la propria responsabilità nel manipolare i LIBOR patteggiando una multa da 290 milioni di Sterline (all’epoca oltre 450 milioni di dollari). In realtà sono coinvolte nello scandalo almeno altre 12 banche, tra cui Deutsche Bank, Citigroup, Icap e UBS.

Sembra che al LIBOR siano legati più di 800 mila miliardi di dollari (non è un errore di battitura), in titoli, swaps, prestiti, ecc.

Con questo meccanismo perverso, anzi con la somma dei due (manipolazione dei tassi e creazione indebita di moneta) una variazione dei tassi della FED di 0,1 – 0,2% si riverbera in un aumento del 2 - 4%. Aumenti dell’1 o 2% diventano alla fine dell’8 – 9% sino ad arrivare, ad esempio nei piani di rimborso delle carte di credito, anche al 16%.

Questo ha provocato diverse anomalie tra cui, oltre a privare la FED della reale possibilità di dettare la politica monetaria sulla propria moneta, anche di alzare l’inflazione in UE e USA con le manipolazioni londinesi.

Già da tempo la FED, visto il complice immobilismo di Londra, è corsa ai ripari ed ha creato un nuovo indice, il SOFR, gestito in proprio e senza interferenze. Da oltre 5 anni il SOFR è già attivo e sperimentato.

La notizia, che nessuno dice, come se non fosse importante o, addirittura, come se non esistesse, è che dal 30 settembre di quest’anno, quindi fra 2 mesi, il LIBOR verrà totalmente abolito e, dopo 50 anni, sparisce.

Questa lunga spiegazione, di cui chiedo scusa, era indispensabile per comprendere il quadro visto che la sparizione del LIBOR comporterà uno sconvolgimento epocale che potrebbe portare al crollo dell’intero sistema creditizio.

Sparito il LIBOR le banche dovranno utilizzare il SOFR e rientrare dei Dollari (creati artificialmente) che non hanno e molte banche potrebbero entrare in crisi. Non è neanche importante fare dei nomi, perché basta che anche una sola banca vada in default per innescare un effetto domino che farà crollare tutto.

I contratti superiori a 6 mesi sono già stati cancellati da oltre un anno e dal 30 settembre anche quelli  entro i 6 mesi, finiranno. La FED stima che ancora oggi il giro di dollari sottostanti a questo meccanismo valga almeno 74.000 miliardi di dollari con banche inglesi e francesi a fare la parte del leone e dovranno rientrare delle esposizioni create artificialmente.

Ricordiamo, per chi pensasse che evochiamo terremoti a sproposito, che l’ultima volta che una grande banca dovette regolarizzare in emergenza le proprie posizioni in dollari, la UBS subito dopo la crisi subprime, la Svizzera dovette rinunciare al proprio segreto bancario, come segno di buona volontà, prima di poter autorizzare il salvataggio della banca.

Il problema potrà coinvolgere interi paesi in eventuale deficit commerciale che dovessero chiedere dollari per comperare beni (energia, cibo, fertilizzanti, tecnologia) e non potranno più rivolgersi alle proprie banche. Devono vendere la propria valuta per acquistare dollari oppure rivolgersi alla FED.

E’ quanto è già accaduto in Italia dopo la famosa crisi dei subprime. L’Italia era in deficit e venne chiamato Mario Monti per strozzare i nostri consumi e riequilibrare la bilancia commerciale italiana per mettere in sicurezza l’intera Unione Europea. Anni dopo era stato lo stesso Monti, in una intervista alla CNN, a rivendicare compiaciuto di aver completato la missione con esito positivo: aveva devastato l’intera nazione e distrutto la domanda interna italiana (e ancora ne sentiamo le conseguenze), ma con questo l’intera UE era stata salvata dalla necessità di comperare dollari per rimanere in piedi.

Oggi noi, anche se abbiamo molti atri guai, siamo in leggero surplus commerciale, come anche la Germania. La Francia, invece, è sull’orlo del baratro, non è disposta a fare sacrifici, è senza governo e nel pieno caos istituzionale. Quando, e se, il nuovo governo si insedierà a Parigi sarà a trazione sinistra, ancora meno disponibile a sacrifici, quindi determinata a continuare a fare la cicala oltre le proprie possibilità.

Anche l’Inghilterra, benchè senza il vincolo dell’Euro e fuori dalla UE, è in guai analoghi.

Con la Francia che necessita di liquidità e in forte deficit commerciale, la Germania non è certo disponibile ad allargare i cordoni della propria borsa.  L’approccio tedesco è sempre stato di lotta feroce all’inflazione e al deficit di bilancio e se la zona euro dovesse andare in default non è disponibile a vender Euro per comperare dollari e pagare le bollette e gli eccessi altrui, in primis dei francesi.

La Francia del resto  è da tempo in una spirale involutiva che la sta trascinando in un abisso senza fondo.

Dal 2013, cioè dalla prima crisi del Mali, dove le truppe francesi furono costrette ad un intervento diretto, le rivolte nelle ex colonie francesi  si sono ampliate e ora tutta la striscia del Sahel, dal golfo persico all’Atlantico, cioè dal Sudan al Senegal ed alla Guinea,  ha subìto cambi di regime che hanno eliminato le vecchie dinastie fantoccio sostenute sottobanco da francesi e USA ed ora sono retti da militari più vicini alla Russia ed alla Cina che all’occidente. Lo stesso Franco CFA, la valuta utilizzata in Africa ma gestita da Parigi che ha nei suoi forzieri l’oro africano come riserva e che si fa profumatamente pagare per la gestione pelosa, è in crisi e, in larga parte, non viene più utilizzato. Sono stati rivisti tutti i contratti capestro di fornitura di materie prime, compreso l’uranio indispensabile alle centrali nucleari francesi.

La Francia inizia ad accorgersi che non ha più un impero, proprio come i dirimpettai al di la della Manica, cioè nel Regno Unito, con oltre un secolo di ritardo.

Entrambi, Francia e Regno Unito, si sono finora comportati come se i due imperi esistessero ancora e, quando la realtà contraddiceva i sogni, occorreva cambiare la realtà. Finora lo hanno fatto per strade differenti, ma per raggiungere il medesimo obiettivo.

La Francia ha utilizzato governi fantoccio nelle ex colonie africane con assassinii eccellenti di Presidenti  contrari o dubbiosi, con sommosse e guerriglie finanziate sottobanco, con pressioni economiche e finanziarie. La Gran Bretagna si è mossa, invece, con più discrezione, tramite i servizi segreti (MI5 e ancora di più con MI6, i servizi militari), destabilizzando ed operando a livello economico e finanziario.

Con la fine del LIBOR le banche europee non avranno più alcun incentivo a presidiare la piazza di Londra per essere parte del LIBOR panel, anzi, sarà bene stare un po’ lontani da quei siti e il Regno Unito perderà molte delle sue leve per manipolare il mondo .

La Germania, se fosse messa alle strette, potrebbe anche decidere di uscire dall’Euro e tornare al Marco.

Solo un nuovo e potente shock esterno, come 4 anni fa con il COVID, potrebbe giustificare interventi di salvataggio al momento improbabili. Non è un caso che Francia e Inghilterra sono i due Paesi che stanno cercando in tutti i modi di provocare la Russia per allargare il conflitto ucraino, invece di lavorare per trattative e ipotesi di pacificazione. Solo una economia di guerra, che al momento gli stessi USA non vogliono, potrebbe aprire spiragli e far arrivare i dollari dalla FED, con gli USA che hanno i loro problemi a fronteggiare la de-dollarizzazione indotta dai BRICS ed a far rientrare a casa i dollari stampati in eccesso.

Entrambe le due guerre mondiali che hanno insanguinato il XX secolo sono state innescate da pretese e richieste che potevano essere facilmente negoziabili senza arrivare alla due catastrofi planetarie.

Anche adesso sembra che l’intento sia di marciare verso la guerra, sapendo di non poterla vincere ma invocando, poi, la cavalleria USA, come nei due conflitti mondiali,  a salvare i promotori del conflitto stesso.

Ma anche da questa angolazione il panorama è profondamente cambiato. Gli USA non hanno più i primati tecnologici, industriali ed economici del passato. Cina e Russia sono molto più avanti degli USA in molti campi, ad iniziare da quello degli armamenti. La de-dollarizzazione cavalcante ha fortemente minato le stesse basi economiche USA. I BRICS contano molto più dei Paesi del G7, anche se ce lo nascondono, e sempre più conteranno in futuro.

Trump, se gli permetteranno di vincere a novembre, vuole pensare al benessere della propria gente, prima di supportare i capricci europei, cioè il benessere di inglesi e francesi che continuano a vivere ed operare come se i trascorsi imperi esistessero ancora.

Questo si innesta in valutazioni di respiro ancora più ampio che dobbiamo vedere a parte.

Enzo Fedele

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