venerdì 27 settembre 2024

FESTIVAL "LA NOSTRA VOCE"


Ieri, 26 settembre 2024, si è tenuto a Milano, in via Italo Svevo 3, nel Giardino comunitario “Milano green way”, il Festival “la nostra voce”. L’occasione era il ventesimo anniversario della Cooperativa OPERA in FIORE e il decimo di OFFICINA dell’ABITARE, cooperative sociali.

 L’evento è stato pensato come festa di tutto il giorno, con i padiglioni la mattina e gli interventi-testimonianze il pomeriggio dalle 17.00 in poi, per poi concludere con la cena insieme e canti e balli popolari di intrattenimento. Il tutto si è svolto sotto la tensostruttura, costruita per un matrimonio e mantenuta per tale evento, con l’idea di “riciclare” strutture già esistenti. Che hanno permesso ai partecipanti di non bagnarsi, peraltro!  

La manifestazione ha visto l’intervento della presidente di Opera in fiore, Federica Dellacasa e della presidente di Officina dell’abitare, Elisabetta Ponzone, che hanno raccontato la loro attività, finalizzata a creare lavoro per persone in gravi difficoltà, o perché detenute o perché disabili, in quanto “a ciascuno deve essere data una seconda opportunità”. Poi è intervenuto l’assessore Guido Bardelli, che ha ricordato l’obiettivo dell’inclusività che la città di Milano deve darsi e tanti altri. Vi sono state anche alcune brevi testimonianze di detenuti sull’utilità recata dal lavoro che è stato loro offerto.

Vi erano anche alcuni banchetti espositivi di organizzazioni “equo-solidali”, tra cui quella del caffè del Congo, portata avanti da Antonio e Giacomo Spano’, per la quale io avevo deciso di aderire al Festival. Questa attività mi è sembrata particolarmente significativa. In quanto il caffè viene prodotto in zone di guerra (ci sono 120 gruppi armati nella zona) e diventa un simbolo di riscatto e di indipendenza, in zone nelle quali non è assolutamente scontato che lo sia. 

La loro organizzazione la si può conoscere al sito www.makedagreencoffee.com Io credo infatti che il vero aiuto che si può dare alle popolazioni in grave difficoltà sia quello di renderle autonome dal punto di vista economico. Per tale ragione trovo molto adatto intraprendere attività che, partendo dalle risorse locali, diano luogo a creazione di ricchezza per tutti, sia per chi lavora sul posto (ad esempio in Africa) sia per chi distribuisce il prodotto in Europa. Il vero sostegno non è, a mio parere, nel favorire l’emigrazione, bensì l’aiuto a costruire imprese e dare lavoro nel proprio Paese. A questo proposito mi viene in mente un proverbio inglese: “Se tu dai un pesce ad un uomo lo sfami per un giorno; se gli insegni a pescare lo sfami per tutta la vita".



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