Questa intervista è stata fatta a Pietro Marinelli,
docente di economia politica e diritto, in pensione dall'Istituto Marie Curie,
ora docente di storia ed educazione civica presso la scuola parentale
Montessori Villacolle.
Agli inizi di novembre '24 Pietro
si è recato in Camerun, per l'inaugurazione di un pozzo nel villaggio di
Foutchouli, nel Comune di Dschang, nell’ovest del Paese. E‘ stato invitato perché
ha finanziato tale costruzione, che serve in particolare alla scuola materna
del villaggio.
Alcuni ragazzi della scuola
Villacolle gli hanno rivolto alcune domande:
Come
hai fatto a sapere che c’era bisogno di te?
E’ stato tutto originato da un incontro,
anzitutto con un padre del Pime camerunense, Arsène, per la cui
ordinazione ero andato in Camerun. Una volta lì mi ha fatto conoscere un suo amico, Jean Luis, ingegnere.
Qual è
stato il tuo contributo al progetto?
Beh,
innanzitutto ci siamo conosciuti, abbiamo parlato molto e poi dopo tanto tempo Jean Luis mi
ha fatto una proposta, che era appunto quella di aiutarlo nella costruzione
di un pozzo per la scuola materna del suo villaggio. C'era bisogno di un
sostegno economico ed io mi sono reso disponibile.
Chi ha
costruito il pozzo?
La
società di costruzioni di Jean Luis si è occupata della realizzazione, con l'aiuto
finanziario mio appunto, del „forage“, cioè del pozzo per estrarre l’acqua,
mentre il Comune di Dschang, del quale fa parte il villaggio di Foutchouli, della
costruzione della scuola materna.
Quanto
tempo hanno impiegato per costruire il pozzo?
Più o
meno tre o quattro mesi, mentre per la scuola ancora di piu', circa sei. Il 2 Novembre del 2024 c'è
stata l'inaugurazione di entrambe le strutture. Sono stato invitato a questo
evento da Jean Luis, ma prima ho dovuto fare il visto, che ha tempi lunghi.
Durante il mio soggiorno in Camerun sono stato accolto con una grandissima
ospitalità. Ovunque vai ti offrono cibo e bevande (io sono ingrassato di 2
chili!), in qualsiasi occasione, dai battesimi ai matrimoni, agli eventi più
semplici.
Mangiano
moltissimo riso, con carne, spezzatino di pollo, ma anche tanto pesce,
considerata poi la posizione del Camerun che dà sul mare, è un alimento
piuttosto presente. Bevono anche molta birra, che autoproducono. Il momento del
pranzo per gli africani è molto importante, c'è condivisione. Mangiano con le
mani, un pò in tutta l'Africa, come del resto anche in gran parte dell'Asia. Si
mangia con la mano destra, quella più nobile, mentre quella sinistra serve per
lavarsi e fare “le cose sporche”.
Come
vivono in Africa?
Dipende
dai posti. Nella capitale, Yaoundè, si vive abbastanza bene, mentre nei villaggi si fa molta
fatica. Ci sono però alcune zone di guerra: in Camerun ce ne sono due
principalmente, una al nord ed una all'ovest; come in ogni guerra la prima cosa
che viene distrutta è l'economia. Lo vediamo anche oggi, che ci sono
tantissime situazioni di conflitto di cui non si parla mai. In realtà nel mondo
attualmente ci sono circa 140 guerre!
Ci
sono tanti poveri in Africa?
Noi
pensiamo sempre che in Africa siano tutti poveri, invece è un continente molto
diversificato. Ci sono tanti stati, ed anche all'interno di ogni stato ci sono
tradizioni e situazioni diverse. Già solo in Camerun ci sono circa 30 dialetti
diversi, non sempre comprensibili da zona a zona; per questo per comunicare tra
loro le persone utilizzano il francese, che è la lingua comune.
L'Africa
non è ovunque povera, anche se il suo prodotto interno lordo è uguale a quello italiano!
Che è assurdo...un continente di un miliardo e trecento milioni di abitanti che
produce quanto uno Stato di sessanta milioni. Come mai questo? Perché il lavoro
è interno, nel senso che ciascuno a produrre per la propria famiglia, il
proprio villaggio o il proprio stato, per la propria zona. Non pensano a
produrre per vendere, per intenderci, ma per vivere loro; non c'è granché il
concetto di vendere all'esterno. Non essendoci grande vendita, non c'è molto
commercio. E l’autoconsumo non rientra nel PIL, per cui sembra che l’Africa sia
molto più povera di quanto lo sia effettivamente. Anche il paesaggio è
diversificato: è vero che ci sono le capanne, ma anche palazzi di muratura e
case molto belle.. Nella capitali ci sono anche dei bellissimi grattacieli! Per
esempio la casa di Jean Louis, che mi ha ospitato, era bella, sembrava quasi
una casa colonica, a due piani e spaziosa.
(intervistatori: Adamo Classe
IV, e Simone L. Classe III)
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