L’Intelligenza artificiale (AI) è
paragonata da qualche scienziato all’invenzione della Scrittura.
Credo
sia importante comprendere il contesto informativo e culturale della realtà sorprendente
che stiamo vivendo
I
sistemi software “tradizionali” sono Programmed Machine (PM) entità a comportamento programmato, sono sviluppati
a partire dalla conoscenza di esperti, I quali scrivono specifiche, che devono
essere sviluppate dai programmatori. Un esempio tipico è un programma paghe e contributi
in cui l’esperto descrive come si applica la normativa di merito, il
programmatore, conseguentemente, sviluppa un software eseguendo successioni predefinite
di istruzioni.
L’intelligenza
Artificiale generativa (Learning Machine) invece è in grado di apprendere e di mettere in pratica
quanto appreso. Le reti di neuroni artificiali sono diventate lo strumento per
risolvere problemi complessi. Pertanto, i neuroni artificiali sono sottoposti
ad addestramento, al fine di elaborare i dati che ricevono.
L’AI
è oggi utilizzata nell’industria, anche in quella bellica (Leonardo), nella ricerca,
nella sanità, nella cybersecurity
Cosa
occorre per sviluppare gli algoritmi dell’intelligenza artificiale?
1,
I Computer quantici molto più potenti di quelli a sistema binario. Si pensi
che Napoli, all’Università Federico II, ci sono in funzione 2 Computer quantici,
il più potente con processore di 25 qubit (l’equivalente del bit dei computer binari),
vi sono anche i Super computer di Leonardo, di gestire miliardi di operazioni al
secondo fra i quali il Davinci-1;
2.
l’energia. I Computer quantistici
sono energivori.
3.
I semiconduttori per i chip, da qui l’importanza delle terre rare.
4.
Il fattore umano:
-gli
annotatori di dati che etichettano dati di varia natura (testi, audio, video)
che saranno trasmessi ai computer.
-
gli addestratori, che devono sviluppare la capacità di apprendimento dei
neuroni artificiali,
-
i programmatori,
5.
I Data Center per l’archiviazione dei dati, che si stanno insediando
nelle aree industriali dismesse.
IL Sole 24 ORE in due interessanti articoli ha illustrato due
importanti esperimenti di impiego dell’AI:
Articolo
del 12 giugno 2025 “dalla Sala Operatoria al Pronto Soccorso l’AI entra al Policlinico
di Milano
dal
prossimo autunno l’utilizzo dell’AI sarà esteso dai referti di radiologia a
molte altre attività come agli interventi di Chirurgia Generale e alla Prima
Assistenza del Pronto Soccorso fino alla diagnosi di alcune malattie rare. Il
programma prevede che alcuni medici addestrino gli algoritmi, così da ampliare
la Base statistica e permettere all’AI di essere il più precisa ed efficace
possibile
Articolo
del 20 giugno 2025 “Intelligenza Artificiale trasforma la logistica”
L’utilizzo
dell’AI nelle imprese che si occupano di logistica riduce i costi, valorizza i
dipendenti potenziandone le capacità. È citato il magazzino intelligente di
Amazon, nato dal connubio tra algoritmi e lavoratori. In questo caso gli
Ingegneri hanno assunto il ruolo di addestratori dell’AI.
Io
non essendo un indovino, non so che evoluzione avrà in futuro l’intelligenza
artificiale se dirigerà le industrie o governerà direttamente Stati. Ritengo però
che avrà un importante futuro nelle nostre vite.
Forse
è meglio dedicare risorse allo sviluppo dei computer quantici piuttosto che
investire miliardi in armi che molto probabilmente non serviranno a molto e
finiranno ad arrugginire nel deposito di Centa (Vc)
L’ Italia, sviluppando la ricerca con adeguati
fondi, grazie alle sue risorse tecnologiche e umane, potrebbe essere far parte
di un polo europeo di AI in competizione con la Cina e gli USA. Non dimentico,
a questo proposito, che il Davinci -1 è il quarto computer più potente
al mondo e uno dei nostri scienziati(Parisi) ha ricevuto il Nobel per la
fisica.
Forse sarebbe meglio dimenticare la frase di
Vegezio “se vis pacem para bellum”
Visto
che si parla molto di Enrico Mattei si potrebbe continuarne la politica,
comprendendo le ragioni di tutte le Nazioni, senza alcuna demonizzazione e stipulando accordi di reciproca convenienza
con i Paesi Produttori di energia Russia e Iran compresi.
Giovanni
Gibelli
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