domenica 7 settembre 2025

DUE NUOVI SANTI ITALIANI: CARLO ACUTIS E PIERGIORGIO FRASSATI

 

Oggi, 7 settembre 2025, è avvenuto un evento di grande importanza per la Chiesa intera, ma particolarmente per quella presente in Italia: la canonizazione di due beati italiani, Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis.

 Il primo, nato nel 1901 e morto nel 1925, era figlio di una famiglia altolocata; il padre era ambasciatore a Berlino e fu poi giornalista de "La Stampa", a Torino.. Piergiorgio nella sua breve esistenza dimostro' una fede trascinante e allegra: per coinvolgere i giovani aveva "fondato" la compagnia dei tipi loschi", con la quale organizzava escursioni in montagna. Seguiva anche il partito popolare di don Sturzo ed era molto dedito all'aiuto delle persone povere o in difficolta'. Il suo motto si può riassumere in una frase: "non siamo fatti per sopravvivere, ma per vivere!". Di lui vorrei citare il libri che consigliava, i cui tre principali erano: la "Vita di Cristo" di Giovanni Papini, un libro che fa emergere un Gesù vivo ed umanissimo, il "Dialogo della divina provvidenza" di santa Caterina da Siena, uno dei testi mistici più profondi mai scritti, e le "Lettere di Paolo", da Piergiorgio sempre seguito ed amato. Morì a ventiquattro anni per una polmonite fulminante, forse contratta quando andava a trovare i poveri, dopo quattro giorni di agonia.

Carlo Acutis, il primo santo del nuovo millennio, è ancora più strabiliante, sotto certi aspetti; visse solamente quindici anni, dal 1991 al 2006 e morì di leucemia fulminante nel giro di una settimana. Aveva appena terminato la quarta ginnasio al Leone XIII, un istituto di religiosi a Milano. Era un genietto nell'uso del computer (sembra che desse ripetizioni di informatica ai padri gesuiti). Di lui è assolutamente da vedere la mostra sui miracoli eucaristici, che ha girato il mondo con un successo particolare negli Stati Uniti: vi sono descritti minuziosamente 143 miracoli che dimostrano la reale presenza di Gesù nell'Eucarestia. 

Di Carlo sono impressionanti tante frasi: la più famosa è che lui definiva l'Eucarestia come "la mia autostrada verso il Cielo", perché era assiduo nella preghiera, nell'assistere alle celebrazioni e nell'adorazione del Santissimo Sacramento. un'altra frase molto ripetuta è: "nella vita tutti nasciamo come originali, ma molti finiscono come fotocopie". Quella che più mi ha colpito, però, è la seguente: "Muoio felice, perché non ho impiegato neanche un minuto della mia vita in cose che non piacciono a Dio". 

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