sabato 21 settembre 2024

CHI VUOLE LA GUERRA AD OLTRANZA?

 

Il Parlamento europeo ha approvato, due giorni fa, una risoluzione dal seguente contenuto: “L’UCRAINA DEVE ESSERE IN GRADO DI COLPIRE OBIETTIVI MILITARI LEGITTIMI IN RUSSIA”

 

Tale decisione viene motivata dalla necessità dell’Ucraina di difendersi pienamente e critica la diminuzione degli aiuti militari bilaterali da parte dei Paesi UE allo Stato in questione. Si richiede inoltre di aggravare le sanzioni contro la Russia e i suoi alleati e si pone come condizione essenziale per qualsiasi soluzione pacifica l’individuazione dei crimini di guerra e le riparazioni da parte russa. 

 

Inoltre (messo in evidenza in grassetto sullo stesso sito):

 

“I deputati chiedono ai Paesi dell'UE di eliminare le restrizioni che impediscono all'Ucraina di utilizzare i sistemi di armamento occidentali contro obiettivi militari legittimi in Russia”.

 

E poi viene fornita una dettagliata spiegazione di tale risoluzione (copio integralmente):

“Nella risoluzione, non vincolante, adottata giovedì con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astensioni, si afferma che senza l'abolizione delle attuali restrizioni all'uso dei sistemi d'arma occidentali, l'Ucraina non può esercitare pienamente il suo diritto all'autodifesa e rimane esposta ad attacchi contro la popolazione e le infrastrutture.

Il Parlamento sottolinea che le forniture insufficienti di munizioni e le restrizioni sul loro uso rischiano di annullare l'impatto degli sforzi compiuti finora e deplora la diminuzione del volume degli aiuti militari bilaterali all'Ucraina da parte dei Paesi dell'UE. I deputati ribadiscono l'invito agli Stati membri a rispettare l'impegno assunto nel marzo 2023 di consegnare un milione di munizioni all'Ucraina e ad accelerare la consegna di armi, sistemi di difesa aerea e munizioni, compresi i missili TAURUS.

Ribadiscono inoltre la loro posizione secondo cui tutti i Paesi UE e gli alleati della NATO dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a fornire all'Ucraina un sostegno militare annuale non inferiore allo 0,25% del loro PIL.

Le sanzioni dell'UE devono essere mantenute ed estese

Nella risoluzione si chiede agli Stati membri di mantenere ed estendere la politica di sanzioni UE contro la Russia, la Bielorussia e i Paesi e le entità non appartenenti all'UE che forniscono alla Russia tecnologie militari e a doppio uso. I deputati condannano il recente trasferimento di missili balistici dall'Iran alla Russia e chiedono un rafforzamento delle sanzioni contro Teheran e la Corea del Nord per il loro coinvolgimento nel sostegno alla guerra della Russia contro l'Ucraina. Inoltre, auspicano l'aggiunta di un maggior numero di individui ed entità cinesi all'elenco delle sanzioni dell'UE, nonché misure più severe per affrontare sistematicamente la questione dell'elusione delle sanzioni da parte di società con sede nell'UE, di terzi e di Paesi non UE.

Confiscare i beni statali russi per risarcire l'Ucraina

Pur invitando l'UE e i suoi Stati membri a lavorare attivamente per ottenere il più ampio sostegno internazionale possibile per l'Ucraina e individuare una soluzione pacifica alla guerra, i deputati affermano che qualsiasi risoluzione del conflitto deve basarsi sul pieno rispetto dell'indipendenza, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina. Ritengono inoltre che la responsabilità per i crimini di guerra russi e i risarcimenti e altri pagamenti da parte di Mosca siano aspetti essenziali di qualsiasi soluzione. A tal fine, i deputati chiedono all'UE e ai partner che condividono la stessa posizione di stabilire un regime giuridico per la confisca dei beni statali russi congelati dall'UE come parte degli sforzi per compensare l'Ucraina per gli ingenti danni subiti”.

Ho ritenuto sufficiente la ricopiatura pura e semplice di quanto scritto sul sito dell’UE, in quanto credo che si commenti da sé.

2 commenti:

  1. Bisogno riproporre al parlamento europeo lo stesso aiuto alla Palestina e il pagamento di Israele alla ricostruzione di GAZA., imporre sanzioni allo stato SIONISTA affinché non assolve alla risoluzione dell'ONU.

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