Intervistiamo
l'imprenditore Stefano Tardugno, presidente dell'Unione Patriottica,
associazione politica e culturale identitaria, fondata nel 1861, che collabora
con il centrodestra, pur mantenendo la propria storica autonomia organizzativa
e di pensiero. Tardugno è stato dirigente di Alleanza Nazionale (tra i
fondatori a Milano) e consigliere municipale per una legislatura.
1 - Quale è la sua opinione sull'azione del governo di Giorgia Meloni e
Fratelli d'Italia?
All’elencazione dei
risultati macroeconomici ufficiali e finanziari provvedono già con zelo i
rappresentanti della maggioranza; vorrei parlare di politica. Non tutti a
destra la pensano come me, ma io sono soddisfatto di come Giorgia Meloni sta
impostando l’azione di Governo: determinata a riportare i nostri valori
tradizionali alla guida della società e della cultura. Finalmente stiamo
combattendo impostazioni moderniste che sembravano ormai ineluttabili:
contrasto dell’orribile cultura woke nella scuola pubblica, opportuno
spostamento dei fondi per il gender verso il sostegno alla fertilità, ritorno
di condotta e regole di disciplina.
Parimenti, per la prima
volta, abbiamo una strategia organica di contrasto all’immigrazione clandestina
-che non si fa con strepiti o bloccando qualche decina di miserabili su una
nave- ma con un’azione impegnativa e complessa che parte dagli accordi siglati
in Africa, passa per una strenua lotta all’interno della UE per giungere
all’”operazione Albania”, che sono convinto presto diventerà un modello
internazionale.
Siamo ancora all’inizio di
un’esperienza di Governo di destra dopo decenni di sodalizio catto-sinistroide:
non credo si potesse fare di più, in questi tempi. Giorgia Meloni, inoltre, sta
dimostrando un impegno ed una dedizione al lavoro davvero non comuni ed
intuisco che le stia costando molto in termini umani e soprattutto familiari;
per questo merita ancor più il mio rispetto
2 - Come vede politicamente l'Italia nell'attuale contesto
internazionale?
Se escludiamo le parentesi
meritorie con Silvio Berlusconi, dagli anni 90 l’Italia ha avuto un ruolo
internazionale ancillare, sottomesso, quasi servile. La svendita della nostra
sovranità nazionale alla UE e, fin da prima, le condizioni ancora non rese note
dell’armistizio del 43 verso gli americani ingessano la politica estera di un
Paese che ambisce a tornare identitario e nazionalista.
Inoltre veniamo da un
recente passato di egemonia di governi di sinistra in USA ed UE, idem la
composizione del parlamento europeo che ancora vede maggioritario lo schema
cattolici politici + sinistroidi che ha partorito disastri soprattutto
nell’ultimo quinquennio. In tale contesto Giorgia Meloni è riuscita
magistralmente nell’operazione di accreditarsi con questi senza precludersi
un’identità di destra e soprattutto la possibilità di entrare in sintonia con i
nuovi e più congeniali orientamenti. Non c’è dubbio che oggi i grandi
cambiamenti siano nelle mani di Trump, ed altrettanto è evidente il rapporto
privilegiato che ha con l’Italia.
In questa condizione
favorevole chiedo alla nostra Presidente un passo ulteriore, che le
conferirebbe autorevolezza oltre all’affidabilità internazionale: ovvero che
abbia il coraggio di essere non solo il punto di riferimento tra USA ed UE ma
il cardine della ripresa del necessario dialogo tra paesi Europei e Russia, per
me assolutamente indispensabile. Inoltre è indispensabile un ruolo quanto più
autonomo possibile dell’Italia nel Nord Africa e mi pare che anche su questo si
stia lavorando bene.
3 - Cosa ne pensa del rinvio a giudizio del ministro Daniela Santanchè, e
sugli avvisi di garanzia alla Meloni e altri ministri?
E’ incredibile dover
commentare insieme circostanze così diverse! Eppure dobbiamo…
Premesso che non conosco
personalmente il Ministro Santanchè e che la stessa è icona, legittimamente,
uno stile di vita mondana che non mi appartiene, non si può non vedere come sia
vittima di un’ ignobile macchina del fango che si concretizza nel metodo di
insinuare, provocare e professionalmente diffamare -accostando circostanze anche
private e persone disparate- tipico in particolare delle trasmissioni
Piazzapulita e Report che da anni si stanno concentrando alla continua
denigrazione di Fratelli d’Italia, coinvolgendo anche personalità ben più
importanti del Ministro. Si tratta di vicende legate ad aziende afferenti
l’attività privata della Santanchè e che mi pare abbiano ampi margini di finire
in assoluzioni. Giorgia Meloni e Mantovano hanno invece svolto un ruolo
propriamente di Governo, ritengo corretto nel merito e nell’assoluto interesse
nazionale, semmai avrebbero potuto trattare la vicenda con maggiore
discrezione... Le accomuna il metodo, sempre lo stesso giornate, serate, ore e
tonnellate di carta tutte atte a denigrare il Governo, lo stesso da trent’anni.
Ogni potere viene impiegato per opporsi e nuocere all’avversario; questa è la
sinistra italiana
4 - La regione Lombardia, governata saldamente dal centrodestra, dopo
anni di eccellenza, è in affanno, soprattutto sulla sanità e i trasporti. Quale
è il suo parere?
L’eccellenza si riferisca
agli anni 90, gli anni d’oro di Alleanza Nazionale che ricordo bene; la destra
che finalmente va al governo e con l’onestà e la determinazione che la
contraddistingue diventa il cardine del cambiamento della cosa pubblica in
Regione Lombardia. La riforma sanitaria si deve al compianto Assessore Carlo
Borsani e garantiva la possibilità ai cittadini di scegliere, per esami e cure,
le strutture private convenzionate; tale libertà, paradossalmente, realizzava
anche un risparmio economico per la Regione avvantaggiandosi dell’efficienza
tipica dei privati. Poi dai primi anni duemila il declino tipico di tutta
l’economia Italiana: l’impatto di una moneta mal concepita, realizzata peggio e
delle regole imposte per sostenerla artificialmente hanno portato a patti di
stabilità assurdi e riduzione degli investimenti nel pubblico. Il privato nel
contempo subiva le contrazioni del credito… Basilea due e tre con la necessità
di esasperare il profitto da ogni centesimo impiegato hanno portato anche in
questo settore letteralmente vitale a stipendi da fame, scarsità di medici e di
scuole adeguate, cui oggi si aggiunge anche un reale problema di sicurezza.
Finchè non ci libereremo di una casta europea di gretti burocrati ed avidi
banchieri tornando a poter investire al di fuori dei patti sul deficit non
avremo possibilità di ambire di nuovo a quell’efficienza. Per i trasporti vale
analogo principio pur con le sue specificità tecniche.
5 - Quali specifiche idee e proposte porta avanti l'Unione Patriottica come
movimento apartititico trasversale all'interno del centrodestra?
Unione Patriottica è
indipendente: non siamo organici a Fratelli d’Italia, seppure abbiamo
appoggiato numerosi amici, loro candidati, in Lombardia, in Liguria ed in
Europa ai quali ci sentiamo naturalmente vicini per storia personale e valori.
Anche per quanto finora esposto aspiriamo a proseguire il cammino nel prossimo
futuro, vicini ma paralleli coprendogli il fianco destro… Nello specifico le
posso citare due priorità riguardanti quelli che mi paiono gli ambiti in cui
chiederei più decisione a FdI. Tutti vediamo lo stato della sicurezza nelle
nostre città, degenerato dal degrado della gestione dei precedenti 10 anni;
ritengo si debba essere più concretamente vicini al personale delle Forze
dell’Ordine sia con regolamenti che consentano loro un’operatività più efficace
e sicura con regole d’ingaggio più ampie che con una legge che assicuri la
difesa gratuita ad agenti e funzionari che debbano affrontare procedimenti
penali o disciplinari, con possibilità di scegliere il legale di fiducia a
spese dello Stato, e che li tenga indenni da conseguenze negative su stipendio
e carriera fino ad eventuale condanna definitiva.
Altro ambito che richiede
urgente attenzione è quello delle Aziende: il Ministro Urso sta facendo bene
sui grandi obbiettivi ma se si vuole fare davvero un salto di qualità è
necessario concentrarsi sulle esigenze delle piccole e medie aziende che sono
sempre più penalizzate da una massa soverchiante di norme vessatorie che ne
gravano di fatto il lavoro da risultare ancora più penalizzanti del carico
fiscale. Turismo, ristorazione, artigiani ed officine sono bloccate nella
produttività da regole, regolamenti nazionali, regionali, europei…: bisogna
fare tabula rasa di tutto ciò e provvedere a riscrivere le regole da zero. E’
l’unico modo di poter far loro recuperare valore aggiunto a vantaggio anche del
livello salariale e di professionalità dei collaboratori.
E’ necessaria una
rivoluzione copernicana in tal senso: più libertà e liberalizzazione con regole
poche e chiare da far rispettare severamente ma stop ad assurde autorizzazioni
preventive con carichi di documentazione, inutili consulenti, gravosi impegni
ed oneri!